lunedì, novembre 03, 2008

NONA GIORNATA: Almería-Real Madrid 1-1: Raúl(R); Piatti(A).

Erano tre punti fondamentali, e il Real Madrid li butta via in una maniera che richiederebbe una bella cura ricostituente a base di ceffoni. Se già nel primo tempo era stato brutto il gioco, nella ripresa è decisamente inaccettabile l’attitudine, questo pigro e inesorabile consegnarsi al ritorno dell’avversario che francamente non riesce a trovare spiegazioni ragionevoli. Son tre punti persi pesantissimi, il peggior segnale possibile nei confronti del Barça, che di questi tempi non ha bisogno di ulteriori incoraggiamenti.


Arconada può tornare a disporre di Piatti, Schuster invece non recupera in tempo Van Nistelrooy, e sistema la mediana con Gago davanti alla difesa e Diarra e Sneijder interni, la formula del finale della scorsa stagione. Doveroso poi ricordare la delicata situazione di De la Red, che dopo il terribile spavento per la sincope che lo ha colpito giovedì in Copa del Rey, resterà indisponibile per un tempo indeterminato, cioè fino a quando tutti gli esami possibili non scongiureranno ogni eventuale problema cardiaco (l’eventualità che possa anche smettere di giocare a calcio va purtroppo messa in conto).


Il primo tempo, volendolo definire con un aggettivo carino, è osceno: a un brevissimo accenno di aggressività dei padroni di casa nei primi minuti, segue una lunga fase nella quale nessuna delle due squadre ha intenzione di pressare l’altra e di alzare i ritmi. L’Almería si crogiola dietro la linea della palla, ripiega, fa densità senza cercare il pressing ed è estremamente timido nel proporre il contropiede (ammesso che ne proponga uno); il Real Madrid è altrettanto “imborghesito”, mancando di intensità nelle due fasi del gioco, troppo lento nel far girare la palla, con poco movimento senza palla sulla trequarti e scarsa profondità sugli esterni.

Se non altro però il merito, non nuovo, dei merengues, è quello di trovare il gol alla prima azione seria: ancora una volta protagonista Higuaín nella fabbricazione della stessa, ma la prodezza è tutta di Raúl, che si smarca e “aggredisce” il cross del compagno in maniera pregevole, anticipando sul primo palo Chico (che ha buone doti ma non sempre è concentratissimo sull’uomo) con un tuffo di testa.

Archiviato un primo tempo dimenticabile, sin dalle prime fasi della ripresa si capisce che qualche parolina ai suoi Arconada deve averla detta nello spogliatoio: l’Almería abbandona la passività dei primi 45 minuti e ritrova le basi del suo calcio, in termini di intensità e profondità d’azione. Se l’utilità del cambio di Kalu Uche per Corona francamente sfugge (Arconada sta tentando di riciclare da interno di centrocampo il nigeriano, che mostra finora una familiarità inesistente col ruolo), molto intelligente è quello di Crusat per Juanma Ortiz (un peso morto, scusate l’accanimento), con conseguente spostamento di Piatti sulla destra.

L’Almería abbandona ogni timore, alza i ritmi e il baricentro e attacca con convinzione: Crusat attacca lo spazio senza palla come suo solito, Mané e Bruno si sovrappongono con molta più continuità, Julio Álvarez orchestra, e Piatti offre un’opzione in più di finalizzazione, perché lui mancino taglia costantemente senza palla dalla destra verso il centro dell’area, e anche se quando entra in contatto col pallone non ne azzecca una, questi movimenti restano molto interessanti e riceveranno infine un premio adeguato.

Parliamo solo di Almería, di quello che vuole l’Almería e di quello che fa l’Almería perché nel frattempo il Real Madrid è sparito dal campo come se la cosa non lo riguardasse. E dire che il forcing dei padroni di casa offrirebbe ai madridisti anche la possibilità del contropiede che solitamente son tanto bravi a sfruttare, ma può sfruttare le proprie armi soltanto una squadra determinata e convinta, e non è questo il caso del Real Madrid visto ieri sera, in tutta la ripresa privo della pur minima volontà di affondare e finalizzare le proprie azioni, pur avendone gli spazi in più di un momento.

Oltrettutto esce Pepe per far spazio a Metzelder, e la difesa perde solidità (mentre è ininfluente il cambio Van der Vaart-Higuaín): si susseguono tentativi sempre più insistenti dei padroni di casa, su tutti un colpo di testa debole di Soriano smarcato dentro l’area, un sinistro di controbalzo di Crusat e un colpo di tacco ciccato da Piatti su cross rasoterra di Crusat. Prove generali del gol almeriense, perché quei tagli senza palla di Piatti, lo abbiamo detto, sono buoni, e appena trovano l’impatto giusto col pallone la rete si gonfia: ancora Crusat dalla sinistra, ancora Piatti stringe verso il centro, arriva prima di Heinze (non la prima situazione di questo tipo per l’argentino, già anticipato sul secondo palo da Danny contro la Zenit e da Amauri contro la Juve) e al volo gira in rete.

Non c’è nemmeno la famigerata reazione del Real Madrid negli ultimi minuti, anzi Piatti ancora potrebbe andare in gol quando conclude a lato una veloce azione di contropiede, e i tre minuti di recupero, di solito “Zona Real Madrid”, scorrono placidamente.


I MIGLIORI: Raúl per il gol e per l’impegno, Cannavaro per la puntualità là dietro e Diarra per la solita continuità e intelligenza nel farsi trovare dove serve. Nell’Almería, determinante l’ingresso de “La Bala” Crusat, che dota la propria squadra di un verticalità sconosciuta nel primo tempo (quando Piatti si impegnava in uno contro uno di scarso successo): entra in quasi tutte le azioni offensive, compresa quella del gol, tiene sulla corda Sergio Ramos prendendolo alle spalle. Giocatore limitato nell’uno contro uno “da fermo” ma imprendibile se lanciato nello spazio. Eccellente il secondo tempo di Julio Álvarez: se Crusat è il braccio, lui è la mente che organizza gran parte degli attacchi, sempre più nel vivo del gioco col passare dei minuti, lucido nello scegliere l’opzione migliore, chirurgico nel tocco e molto insidioso fra le linee del sistema difensivo madridista.

I PEGGIORI: Un po’deludente Negredo, lotta e lavora anche bene per la squadra ma non riesce a procurarsi un’occasione. Continuo a non capire la titolarità di Juanma Ortiz, esterno sì provvisto di corsa, sacrificio e diligenza tattica, ma davvero eccessivamente lineare per agire dalla trequarti in su. Non è piaciuto Robben, a conti fatti fumoso.


Almería (4-2-3-1): Diego Alves 6; Bruno 6, Chico 6, Pellerano 6, Mané 6,5; Juanito 6(71'), J. Álvarez 6,5; Juanma Ortiz 5,5(46'), Corona 5,5(46'), Piatti 6; Negredo 5,5.

In panchina: Esteban, C. García, Soriano 6(71'), José Ortiz, Solari, K. Uche 5,5(46'), Crusat 7(46').

R. Madrid (4-3-3): Casillas 6; Ramos 6, Pepe 6,5(48'), Cannavaro 6,5, Heinze 5,5; Diarra 6,5, Gago 6, Sneijder 6(77'); Higuaín 6(71'), Raúl 6,5, Robben 5,5.

In panchina: Dudek, Metzelder 5,5(48'), Marcelo, Drenthe, Guti s.v.(77'), V. d. Vaart s.v.(71'), Saviola.


Goles: 0-1 (37'): Higuaín corre a por un balón que parecía perdido, lo recupera y saca un centro muy bueno desde la banda izquierda que Raúl remata de cabeza en plancha. 1-1 (81'): Apertura de Negredo a la banda izquierda del Almería, donde aparece Crusat, cuyo centro desde el lateral del área lo remata Piatti con la zurda adelantándose a Heinze.

Árbitro: González Vázquez, del Colegio Gallego. Amonestó a K. Uche (54'), Juanito (60'), Sneijder (61'), Soriano (90'), Negredo (91') y Casillas (92').

Incidencias: Estadio Juegos del Mediterráneo. 15.000 espectadores. El césped estaba blando y se levantó con frecuencia.

Etichette: , ,

9 Comments:

Anonymous Anonimo said...

De la Red ci ha fatto prendere uno spavento incredibile mercoledì sera, ovviamente facciamo tutti il tifo per lui ma quanto accadutogli pone delle domande a parer mio inquietanti: cosa c'è che non funziona nella Liga, colpita appena lo scorso anno dalla tragedia di Puerta? Il sistema delle verifiche mediche? Oppure c'è dell'altro, nascosto magari nei file del dottor Fuentes?
Io non ho la palla di cristallo, ma francamente comincio a chiedermele queste cose.

Povero De la Red - speriamo che torni a giocare, davvero - e, parlando di cose più frivole, povero Athletic. Dopo il Tourmalet siamo penultimi con 4 sconfitte su 4, una difesa ridicola e un attacco che non segna. Sabato ci sarebbe voluto Freud per spiegare la trasformazione dell'ottima squadra del primo tempo, la migliore della stagione finora, nell'accozzaglia di fantasmi, sbandati e agnellini della ripresa. Francamente non ci capisco più nulla e comincio a credere che l'unica mossa da fare sia l'esonero di Caparros...

7:19 PM  
Blogger valentino tola said...

Giusto due anni fa l'Equipe sollevò un polverone con un articolo dove si diceva che il dottor Fuentes aveva preparato la stagioni 2005-2006 di Barça, Real Madrid e Betis (scrissi anche un articolo su questo blog): alla cosa non seguì nulla, Fuentes smentì (per alcuni a causa di minacce ricevute), e anche l'Operacion Puerto credo si sia fermata (son molto poco informato su tutta questa vicenda).

Escludere a priori il doping sarebbe da ingenui, che il doping dal ciclismo possa essere arrivato al calcio non è improbabile, ma per il momento, non disponendo di informazioni certe, posso soltanto sperare che non sia così.

Riguardo a De la Red (terrificanti le immagini) ho letto che nel Real Madrid fanno test cardiaci ai giocatori ogni settimana, e che De la Red non aveva mai presentato problemi. Ora gli faranno test di tutti i tipi, fino ad escludere (speriamo) ogni possibile problema.

Riguardo all'Athletic, per come la vedo io (che ho visto molte meno partite di te) cambiare allenatore mi sembrerebbe un grosso errore. Forse dovrebbero esonerare chi ha venduto Aduriz, comunque tornerei a fare valutazioni più complete, sulla squadra e sul tecnico, dopo che l'Athletiuc sarà tornato ad affrontare squadre "normali".

11:54 PM  
Blogger Unknown said...

Della Operacion Puerto so che sono stati identificati 20 nomi sui 150 e rotti presenti nei file del dottor Fuentes, documenti che riguardavano molti altri sportivi oltre ai ciclisti (calciatori e tennisti, soprattutto); particolare curioso, un'inchiesta nata in Spagna riguardo a un medico spagnolo non ha portato nessuna conseguenza a famosi sportivi spagnoli. E sì che su alcuni, come ad esempio il ciclista Alejandro Valverde, ci sono più che sospetti...
Ovviamente la tua speranza è la mia, ma certi episodi del passato mi fanno pensare che la Liga non sia proprio il torneo più controllato del mondo. Lungi da me fare considerazioni del piffero come fece Caressa dopo la morte di Puerta, ma certi interrogativi restano.

Tornando a parlare di calcio giocato, devo dirti che sto cominciando a pensare che Caparros non abbia più il controllo dello spogliatoio. Certe scelte cervellotiche di formazione, certi ostracismi, perfino certe cessioni estive mi fanno credere che Jokin abbia perso le redini della squadra, e la storia insegna che in questi casi serve un esperto conoscitore delle fragili dinamiche che stanno intorno all'Athetic (Saez? Clemente? Irureta?). Queste considerazioni poco calcistiche per me devono venire prima di quelle tecniche: da quel punto di vista Caparros non si discute, ma il problema purtroppo non credo che risieda lì.

1:47 AM  
Blogger valentino tola said...

è indubbio che lo sport spagnolo finora non si sia impegnato come dovrebbe nel fare piena chiarezza sul problema del doping.

Sull'Athletic, la questione a questo punto è semplice: qualcuuno della società dovrebbe andare dai capitani e chiedere se la squadra è dalla parte del tecnico. Una risposta negativa sarebbe l'unico motivo per pensare a un cambio.

A quali giocatori in particolare ti riferisci parlando di ostracismi?

1:54 PM  
Anonymous Anonimo said...

eh Vale, ma la questione è proprio che chi comanda nello spogliatoio sono i capitani, Etxebe e Orbaiz, quindi logicamente loro saranno dalla parte di Jokin, sennò quando rigiocano? Non a caso oggi Orbaiz ha rilasciato un'intervista in cui dice che tutti sono dalla parte di Caparros...logico.

Qando parlo di ostracismi penso a Susaeta, Koikili (mai messo, si è arrivati a preferirgli Casas...), Gurpegi, Iturraspe (ha giocato, e bene, una volta e poi è sparito), Munoz, Del Olmo, lo stesso Aduriz, venduto - guarda caso - perché gioca nel ruolo del Gallo. Con i centrocampisti che abbiamo in rosa non si spiega un doble pivote Orbaiz-Yeste, così come non si spiega perché restino a marcire nel Bilbao Athletic attaccanti come Ismael Lopez e Urko che di sicuro non potranno essere peggio di Ion Velez. Leggi le formazioni dell'Athletic, capirai che non è solo Caparros a fare la formazione...anzi, mi sa proprio che non è lui.

3:33 PM  
Anonymous Anonimo said...

Commentando il Madrid non si può che rimanere esterrefatti per la pochezza del secondo tempo dei nostri, sintomatica l'ammonizione a Casillas per perdita di tempo. Fumoso l'attacco e al solito sofferente Metzelder.
Se contro la Juve non rientreranno van Nistelrooy, Pepe e Diarra prevedo vittoria juventina.

3:45 PM  
Blogger madrid7 said...

Il Madrid Domenica è stato pessimo, a tratti sconcertante per il suo gioco svogliato.
Ma mi piace pensare che l'attenzione fosse già tutta per oggi.
Mi aspetto che stasera il Real Madrid giochi da Real Madrid e cioè da squadra che chiude l'avversario nella sua metà-campo e lo disintegra.
Voglio un'atmosfera incandescente, stile "Miedo escenico", perchè stasera dobbiamo batterli, non ci sono scuse, siamo la squadra migliore e quindi possiamo farlo,
dobbiao ricordare a noi stessi che siamo il Real Madrid, la squadra più blasonata del mondo, e che la champions league è nostra di diritto (fra i suoi inventori ci fù anche Santiago Bernabeu) ed è ora che lo ricordiamo anche agli altri.

7:47 PM  
Blogger madrid7 said...

E finita, finita davvero, oggi si è toccato il fondo, non credo che vedrò più gare dell'ex Real Madrid in questa stagione.
Onore alla Juventus, unica squadra degna di essere considerata tale in campo.
Penso che uno spettacolo così raccapricciante non me lo sarei mai potuto sognare.
Io dico, la Juventus è stata cortissima in campo,e non ha lasciato spazi, ok però non è possibile che la palla sia tenuta costantemente dai due centrali difensivi e da Diarra.
Questo accade perchè non c'è movimento senza palla, in realtà non c'è mai stato,e se non si cambia rotta dubito che ce ne sarà mai.
La Juve si trovava sempre ben disposta in campo cioè sempre ben coperta, perchè di movimenti senza palla e di passaggi smarcanti non se ne vedono, ci sono solo le azioni individuali.
Oggi mi sono definitivamente ricreduto su Sergio Ramos, è solo che un ragazzino pieno di testosterone mal speso, davvero pessimo in tutti e per tutto, ed imperdonabile.
Sneijder è stato anche peggio, completamente impalpabile e mai pericoloso, ecco sono loro 2 i peggiori.
Poi si parla tanto male di Raùl che non segna, ma in quanto a cattiveria e movimento è l'unico che ci ha provato, gli altri sono delle belle statuine, nessuno che si propone.
Ad un certo punto Marcelo ha preso palla sulla fascia ed è stato raddoppiato:mai nessuno che andasse a dargli una mano.
Mi dispiace, ma stasera sono stati i giovani a deludere più di tutti, e Iker ha preso un secondo goal da portiere di serie C:come diavolo si fà a mettere la Barriera in quel modo?!!!!
Quando si prendeva la palla e si tentava un passaggio colui che doveva ricevere lo capiva sempre con un secondo di ritardo, e questo perchè???
Lo sò io: perchè in allenamento evidentemente certe cose non le provano.....
Se si gioca a quella velocità contro una squadra ben disposta non si segna nemmeno dopo 400 anni....purtroppo la velocità di circolazione per il Madrid è quella, e comincio a pensare che la Liga dello scorso anno sia stata frutto solo di una grande fortuna e di un grande c°°lo e di un grandissimo Casillas.
Ma ormai la pacchia è finita....
A questo punto spero in un'eliminazione prematura per far si che caccino Schuster...
Dicono che abbia riportato il bel gioco, ma io, in un anno e mezzo, di bel gioco non ne ho mai visto sinceramente.
Non ha cambiato nulla da Capello, anzi, ora la squadra è addirittura + molle, ed è vero che l'anno scorso ha vinto solo per mancanza di concorrenti.
Ora c'è il nuovo Barça, c'è lo splendido Villareal, c'è il Valencia e c'è anche il Siviglia, che se recuprea qualche attaccante dovrebbe andare meglio.
è la situazione ideale per finire fuori dalla prossima Champions.
Altra cosa che mi ha fatto incavolare è il fatto che si cercava di pareggiare cercando disperatamente un calcio di rigore, invece di macinare gioco, una cosa davvero penosa.
Non era mai successo di perdere 2 volte di fila in casa contro le squadre italiane, ma noi ci siamo riusciti in pieno, che cosa imbarazzante.
Ora se Advocaat riesce a battere la Juventus a San Pietroburgo potrà venire nell'ex inviolabile Bernabeu a prenderci lo scalpo.Che tristezza.....

11:44 PM  
Anonymous Anonimo said...

e ancora un ottimo Sissoko :)

markovic

12:57 PM  

Posta un commento

<< Home