OTTAVA GIORNATA: ALTRE PARTITE.
Recreativo-Valencia 1-1: Camuñas 47'(R); Villa 62'(V).
Sevilla-Málaga 0-1: Adrián 15'.
Deportivo-Sporting 0-3: Barral, rig. 23'; Carmelo 26'; Diego Castro 85'.
Getafe-Valladolid 1-0: Cata Diaz 32'.
Mallorca-Espanyol 3-0: Aduriz 48'; Aduriz 60'; Varela 76'.
Numancia-Racing 2-1: Barkero 25'(N); Tchité, rig. 94'(R); Cisma 95'(N).
Non molla la presa il Real Madrid: in una giornata che ha dispensato emozioni e buon calcio in quantità notevoli, non fa eccezione il match del Bernabeu, dal quale l'Athletic esce con l'onore delle armi anche se con una situazione di classifica alla quale deve fare obbligatoriamente caso.
I baschi come contro il Barça hanno cercato di impostare la gara a viso aperto, stavolta peccando non tanto di inconsistenza offensiva, quanto piuttosto di tenerezza difensiva. Così si spiega un inizio di gara nel quale la squadra di Caparros cerca la manovra corale nella metacampo avversaria ma finisce per andare sotto ad ogni affondo madridista: prima quello che frutta il gol regolarissimo annullato ad Higuaín, poi quello che vale il vantaggio del fenomenale e pienamente recuperato alla causa Sneijder (tenuto in gioco da Balenziaga, che fa grossolanamente saltare il fuorigioco: poderose le doti di corsa e la propensione offensiva di questo terzino sinistro, il quale però deve aggiungere disciplina e continuità al suo gioco), infine la spettacolare combinazione che frutta il raddoppio di Higuaín.
Caparbi, gli ospiti rientrano in partita, facendo leva sul loro orgoglio e su qualche smagliatura tattica del Madrid. Cogliamo qui l'occasione per affrontare il caso-Ramos, punito con la panchina (l'unica motivazione per far giocare Salgado evidentemente è che il titolare deve averla combinata grossa) dal bel caratterino di Schuster che non ha digerito un'intervista dello stesso Ramos ad "As": il terzino andaluso aveva segnalato in quest'intervista come il 4-3-3 asimmetrico del Real Madrid oltre a limitare la profondità sugli esterni in fase offensiva (come ampiamente evidenziato contro la Juve) mette in difficoltà i terzini, lui per primo, che fanno fatica a trovare aiuti e raddoppi, mancando nel caso di Ramos un esterno destro di ruolo in tutta la rosa. Sebbene nel caso specifico non abbia fatto piacere la critica manifesta sui giornali, questa è una situazione chiarissima a tutti, in primis allo stesso Schuster, del quale è appena nascosto il malumore nei confronti di Mijatovic e della società per come viene condotta la campagna acquisti (nella maggior parte dei casi senza consultare l'allenatore, come aveva fatto capire in pretemporada Schuster).
Tutti gli allenatori della Liga sanno che il punto più scoperto nel sistema di gioco del Real Madrid è proprio quello dei sempre possibili due contro uno nella zona del terzini: come evidenziò ampiamente Emery nell'andata della Supercoppa e come ha voluto fare anche Caparros (pure non un amante della concezione "brasileira" dei terzini, lo sappiamo bene) in questa occasione, puntando sulla società Gabilondo-Balenziaga a sinistra e David Lopez-Iraola a destra. Andando a vedere il primo gol dell'Athletic, si scopre che è figlio proprio di questo squilibrio, con Gago che si fa attirare verso la fascia sinistra per evitare l'inferiorità numerica a Marcelo e scopre la zona centrale della trequarti a Yeste che, anche un po' casualmente, fornisce l'assist ad Etxeberria.
Il gol del pareggio dell'Athletic è un'altra cosa, un rigore che francamente mi sembra pure poco definire esagerato (sicuramente più credibile un contatto fra Pepe e Llorente nel secondo tempo) e che Iraola trasforma tra le polemiche.
Nella ripresa il Madrid parte fortissimo, gioca senza aspettare l'occasione ma andandosela a cercare conquistando stabilmente metri nella metacampo avversaria e imponendo ritmi alti che fruttano due traverse colpite nel giro di pochi minuti da Higuaín e Heinze. Paradossalmente però il gol decisivo arriva su un errore avversario, un gravissimo pallone perso da Yeste in mediana su un rinvio approssimativo di Iraizoz, che spalanca un contropiede corto al Real Madrid sull'asse Gago-Higuaín, col Pipita ancora una volta imprendibile.
La partita si assesta con l'espulsione del solito poco intelligente Amorebieta (geniale invece è il cambio con cui Caparros reagisce all'inferiorià numerica: Casas per Gabilondo...), anche se il palo colpito da Llorente ancora trema.
Il Valencia resiste in vetta, andando a prendersi un punto dopo essere passato in svantaggio contro un Recre già ben convertito all'ultradifensivismo da Alcaraz. Tonfo parecchio brutto quello del Sevilla, che perde in casa contro un Málaga impeccabile nell'organizzazione difensiva e pronto ad approfittare dell'occasione: sbalorditivo quanto stanno facendo gli uomini di Tapia, che nel mio pronostico erano destinati a retrocessione certa insieme al Numancia (che, in una partita orrenda e decisa tutta nei minuti di recupero, batte un Racing che non convince più nessuno).
Stupefacente anche la sonora affermazione dello Sporting al Riazor, che sta facendo valere quelle armi che i meno disattenti potevano intravedere (anche se occorreva il microscopio) pure nelle imbarcate di gol con le grandi nelle prime giornate.
Il Getafe vince ma continua a non persuadere sul piano del gioco i propri tifosi, troppo bene abituati negli ultimi anni. Il Valladolid si trova a dover pregare che arrivi presto Gennaio (e l'arrivo di qualche goleador esperto tipo Pandiani o Kepa), in preda alla propria impotenza offensiva.
CLASSIFICA
1 Valencia 20
2 Barcelona 19
3 R. Madrid 19
4 Villarreal 18
5 Sevilla 17
6 Málaga 13
7 Getafe 12
8 Mallorca 11
9 Almería 11
10 Atlético 10
11 Espanyol 9
12 Deportivo 9
13 Sporting 9
14 Betis 8
15 Valladolid 7
16 Numancia 7
17 Racing 6
18 Recreativo 6
19 Athletic 5
20 Osasuna 4
CLASSIFICA MARCATORI
Etoo 9 (Barcelona,1 rig.)
Villa 9 (Valencia)
Messi 5 (Barcelona, 2 rig.)
Negredo 5 (Almería)
Higuaín 5 (1, Real Madrid)
Etichette: Liga