mercoledì, marzo 17, 2010

Salvate la Liga!

In basso, sempre più in basso. Vada come vada il Barça stasera, vinca o non vinca la Champions (difficile col livello di gioco attuale), la stagione europea dei club spagnoli è, dopo l’eliminazione del Sevilla ieri sera, un disastro ormai non più rimediabile. Non fossero bastati gli allarmi sempre più tendenti al rosso delle stagioni precedenti, è ora che chi di dovere (società, LFP, Federazione, Re Juan Carlos etc…) tragga una lezione e lavori sul problema, rendendosi conto che il calcio spagnolo è un patrimonio che DEVE andare ben oltre il binomio Barça-Madrid.
Il Real Madrid non potrà uscire agli ottavi anche per il prossimo decennio, è il suo destino storico stare tra le grandi d’Europa, e lo è anche per il Barça: bene o male le troveremo sempre lì. Il problema è quando l’Athletic Bilbao e il Villarreal escono fra le pernacchie in Coppa Uefa (Atlético Madrid e Valencia sembrerebbero sul punto di far loro compagnia), e quando il Sevilla non sa che pesci pigliare contro un CSKA Mosca che le sue armi le ha, ma onestamente va poco più in là di una gara ordinata (comunque un bel passo avanti per una squadra sempre piuttosto anarchica nelle stagioni passate).
Certo, la prossima estate il Real Madrid collezionerà qualche altra figurina multimilionaria, il Barça si farà impacchettare qualche altro flop dall’Italia, e allora si tornerà punto e a capo, i gonzi abboccheranno e telecronisti e giornali continueranno a recitare con la stessa consapevolezza critica di una preghiera la cantilena babbea della "mejor liga del mundo”, formula che ricorda in maniera sempre più inquietante la cecità che per anni abbiamo sofferto qua in Italia nei confronti della scarsa competitività internazionale del calcio nostrano.
Nossignori, la Liga e il calcio spagnolo di club di questo passo rischiano di diventare una repubblica (pardon, monarchia) delle banane calcistica, e in tale scenario Messi che si dribbla tutti non risolve proprio nulla. Spero che in tutto ciò, voi che avete la bontà di leggermi abbiate anche imparato a non prendermi troppo sul serio: quando riferendomi alle cose spagnole uso aggettivi come “fantastico”, “favoloso”, “straordinario”, mi auguro che abbiate fatto vostro il valore prezioso della relatività di ogni discorso. Ogni mercoledì e ogni domenica, il sottoscritto cerca di sorbirsi questa roba, assimilarla, digerirla e rielaborarla in una qualche forma che risulti minimamente gradevole, ma si fa quel che la materia prima permette, e così è sempre più difficile.

Venendo più specificamente alle cose sevilliste, sarebbe anche ora che da quelle parti la facessero finita con le veglie funebri per la dipartita di Dani Alves. Sono passati quasi due anni, e ancora non si è trovato un modo alternativo per far uscire la palla dalla metacampo difensiva. Un muro d’impotenza che ha caratterizzato tutto il primo tempo, incoraggiando il CSKA, partito attendista con un blocco medio-basso nella propria metacampo, a uscire allo scoperto e fare la partita, ottenendo il meritato vantaggio con Necid (bravo ad aprire spazi, ancora un po’ tenero e acerbo come finalizzatore), unica punta, supportata sulla trequarti dal nuovo acquisto giapponese Honda (e il supertalento Dzagoev in panca!).
Di fronte a questo il Sevilla cerca di portare su il pallone appoggiandosi su Renato (elemento più geometrico della rosa, ma alquanto in disarmo) o persino Perotti, che schierato da trequartista arretra per venire a prendere palla in mancanza di rifornimenti. Tutto però resta tremendamente macchinoso, e come al solito è faticosa la comunicazione fra i reparti in fase di possesso. Non c’è nemmeno la scappatoia del lancio lungo a saltare il centrocampo, perché Kanouté parte in panchina e il rientrante Luis Fabiano non è una torre e parte comunque svantaggiato contro i Berezutsky e gli Ignashevich.
Fino in fondo il Sevilla è costretto a fare i conti con la sua impotenza palla a terra perciò: qui una parte della colpa è dell’allenatore, che non ha mai prospettato alternative e vie d’uscita (Manolo Jiménez chiarisce in conferenza stampa a fine partita: “L’unico responsabile sono io”. Non è vero, però è chiaro che il Sevilla dovrà cambiare corso a partire dal tecnico), un’altra della composizione del centrocampo, troppo carente di giocatori in grado di far correre il pallone: soffre il fallimento di Romaric, il declino di Renato e la parziale inadeguatezza di Zokora, giocatore molto utile e appariscente nei recuperi in velocità, ma che queste stesse situazioni al limite in una certa misura le propizia fintantochè non risulta di nessun aiuto alla squadra quando in fase di possesso cerca di distendersi. Non si tratta tanto di limiti tecnici dell’ivoriano, ma di una visione di gioco prossima all’inesistenza e di tempi sempre laboriosissimi nella costruzione della manovra: le strozzature e le lungaggini nel cambiare fronte all’azione offensiva facilitano i raddoppi sulle ali, depotenziando l’arma più affilata a disposizione del Sevilla. Se poi le alternative a centrocampo si chiamano Duscher e Lolo, bisogna pure riconoscere a Jiménez che non può tirarsi fuori la bacchetta magica. Assolutamente imprescindibile nella pianificazione del Sevilla 2010-2011 un rimpasto in questa zona del campo, a partire da giocatori che vedano più in là del proprio naso.

Perotti illude e prelude a una ripresa di assedio, con Kanouté (sempre più centellinato: anche Freddy non è eterno purtroppo) al posto di un Capel che ribadisce tutta la propria inutilità. Kanouté e Perotti ciccano a pochi passi dalla porta un cross perfetto di Navas (il suo Jesusito fra andata e ritorno ha provato a farlo, come sempre), sembrano esserci i margini, ma subito dopo il colpo di grazia: Honda ha un gran sinistro, la sua punizione ha quello strano effetto di collo-esterno accentuato dai palloni dell’ultima generazione, ma rimane inaccettabile la papera di Palop, che in un colpo solo manda all’aria una stagione che per lui si stava rivelando eccellente, sulla falsariga delle annate magiche in cui segnava gol di testa e vinceva la Coppa Uefa parà fondo alle riserve offensive, inserendo anche Negredo al posto di Renato, con Kanouté arretrato a fare da trait-d’union. Ci sta, data l’emergenza e dato un centrocampo incapace di elaborare tanto vale cercare il gioco diretto, ma l’unico effetto è quello di aumentare il disordine e la separazione fra i reparti.

FOTO: elpais.com

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15 Comments:

Blogger Vojvoda said...

Finalmente incazzato Vale, finalmente, finalmente incazzato!!!
Ti ho sempre stimato per la moderazione ed il piglio super partes dei tuoi pezzi ma ora è arrivato il momento di dirti: finalmente sei dei nostri...;-)
Ogni tanto un po' di quello che si prova dentro bisogna buttarlo fuori...giusto?
Io ti avvisai (riguardo alla Liga) già l'anno scorso e ricordo che a forza di ribadire il concetto tu finisti per prendertela un po' ;-)
Il punto è semplice: il rafforzamento (presunto) di Barca e Real impoverisce il resto del panorama e come dici tu, la mala sorte non continuerà ad accompagnare le merengues all'infinito, prima o poi giocoforza dovranno timbrare il decimo cartellino ma le altre sono alla deriva o quasi...
I gol a grappoli di Higuain a Valladolid fanno tristezza, non c'è da esultare ce da cospargersi il capo di cenere...
Detto ciò però non mi venire a dire che il Barca non è il favorito per la vittoria in champions insieme a United e Arsenal e spero tu non voglia neanche lontanamente ipotizzare che l'Inter possa esserlo altrimenti entro nello scoramento più totale e tu ti prenderai le conseguenze...;-).
Il problema Liga resta ben presente e quanto rimpianto c'è per gli anni passati quando Celta Benfica finiva 7-0 e l'Alavès contendeva al Liverpool l'Uefa...Ora solo incubi!

3:37 PM  
Anonymous Anonimo said...

In ogni caso l'Inter ieri ha (quasi) passeggiato, in casa del Chelsea che tutti davano come una delle due/tre super favorite...
Attualmente mi sembra più competitiva dell'Arsenal, alla pari col Bayer Monaco, e meno di Manchester e Barcellona

markovic

3:51 PM  
Blogger Vojvoda said...

Ciao Markovic, ho scritto un pezzo sul blog, dimmi la tua, mi fa piacere...;-)

4:30 PM  
Blogger Francesco said...

"Certo, la prossima estate il Real Madrid collezionerà qualche altra figurina multimilionaria, il Barça si farà impacchettare qualche altro flop dall’Italia, e allora si tornerà punto e a capo, i gonzi abboccheranno e telecronisti e giornali continueranno a recitare con la stessa consapevolezza critica di una preghiera la cantilena babbea della mejor liga del mundo". (risata di 5 minuti)

Ho paura che il prossimo anno sarà ancora peggio. L'Atletico non andrà in Champions e si priverà di Aguero e Forlan. Il Valencia presumo venderà Villa dopo il mondiale (se il guaje farà una buona coppa del mondo avrà un prezzo alto e, considerando i quasi suoi 29 anni, sarebbe difficile resistervi); il Sevilla deve rifondare un centrocampo intero, venderà sicuramente Luis Fabiano e Kanouté sarà invecchiato di un altr'anno; il Villareal, fuori dalla Champions, può riprendersi, ma l'involuzione di Rossi e l'invecchiamento di Senna sembrano difficili da contrastare, soprattutto senza un tecnico come Manuel Pellegrini.

Dopo la partita di ieri, poi, si é vista tutta la differenza tra Ibrahimovic ed Etoo in termini di personalità e mentalità vincente. Credo non ci sia più alcun dubbio su chi ha fatto l'affare, considerati anche i prezzi, e chi abbia preso il pacco. Samuel Etoo si é sacrificato tutta la partita per la squadra, giocando attaccante esterno, pressando per 90' e mettendo dentro il goal della qualificazione certa. Spero per il Pep che anche Ibra faccia qualcosa del genere, ma secondo me non sono un caso i recenti segnali di nervosismo ed insofferenza mandati dall'allenatore blaugrana.

E che dire di Sneijder e Robben, sbattuti via a calci nel sedere e decisivi nelle qualificazioni di Bayern e Inter? Passi per il primo, comunque sempre ai box, ma Sjneider ha tagliato letteralmente in due il Chelsea. Un giocatore completo, tecnico, polivalente, moderno. Per carità, non che Kakà non lo sia. Ma Sneijder é persin diverso dal brasiliano. Perché privarsene per 15 mln?

6:09 PM  
Anonymous Hincha Madridista said...

Quanto sottolineato da Valentino in quest'ottimo post era già sotto gli occhi di tutti e come già avevo scritto in risposta al topic su Madrid-Lione per la Spagna credo si sia chiuso un ciclo come a suo tempo fu per l'Italia che era quasi sempre nelle finali europee fino alla fine degli anni '90 per poi illudersi per i restanti 10 anni di avere il miglior campionato del mondo... Questo è il rischio che sta correndo la Liga e a mio avviso la prossima stagione sarà la stessa cosa visto che solo i due colossi (anche se il Madrid sta cercando di diventare una sorta di colosso Nazionale e non più da esportazione, scusate l'acidità) posono spendere (e sprecare) denaro mentre per gli altri i fondi sembrano finiti con il rischio che i giocatori più importanti (Forlan, Aguero, Villa) vadano ad impreziosire la Premier a fine stagione. Senza contare che adesso la Bundesliga a livello qualitativo si sta facendo sotto alla Liga: ottimi stadi sempre pieni, buona distribuzione dei diritti TV (mi pare che una quota vada in base ai risultati ottenuti), vivai in espansione e acquisti oculati. Non a caso le ultime Bundes sono sempre state vinte da squadre diverse negli ultimi 5 e persino il Wolfsburg è riuscito a centrare il Meisterschale la scorsa stagione. Il cammino da fare è lungo e difficile spero solo che i dirigenti spagnoli abbiano una mentalità superiore a quella dimostrata dalle proprie controparti in Italia e capiscano alla svelta cosa c'è che non va e come porvi rimedio.
Per quanto rigurarda la Champions, ieri sera ho avuto modo di vedere gli ultimi 20' della Barca e sono rimasto allibito (lo so purtroppo ancora una volta) dal valore dei commentatori RAI. Tolto Bizzotto che era la prima voce, gli altri si sono lanciati in lodi sperticate al Barca solo perchè ha battutto una squadra modesta (0 tiri in 20' per altro sullo 0-3 vorranno dire qualcosa) quando basterebbe leggere questo blog ogni tanto per capire come non è vero che al Camp Nou non ci si annoia mai e che anche quella squadra quando non è in forma non riesce a fare bene. Quest'annata sta dimostrando come il Barca sia Messi dipendente (almeno in diversi frangenti della stagione) e in diverse occasioni ha dimostrato di essere battibile ed "umana"(persino il Madrid in casa del "nemico" se l'è giocata alla pari per non parlare delle gare con Malaga, Rubin e l'andata a Stoccarda) mentre per quel simpaticone di Bagni il Barca è praticamente imbattibile e non riesci a trovare un modo di giocare a calcio che contrasti quello di Guardiola. Ma non dimentichiamo che agli ultimi Europei lo stesso simpaticone che si crede un telecronista disse che tra Romania, Francia, Olanda e Italia la squadra più scarsa era l'Olanda, peccato poi chiuse il girone a punteggio pieno e con la media di 3 reti a partita...

12:26 PM  
Blogger valentino tola said...

@ Vojvoda
Guarda, uno di questi giorni mi riprendo mentre guardo una di queste partite e poi pubblico il filmato, così mi vedi davvero incazzato :-) Vabbè, che poi in realtà il secondo tempo del Sevilla l'ho guardato paralizzato in preda alla rassegnazione...

Il Barça può vincerla la Champions, ci mancherebbe, però deve migiorare il suo livello di gioco, assolutamente.

Attenzione con l'Inter: io a Stamford Bridge ho visto una grande squadra EUROPEA. Si parla tanto del pressing qua pressing là (a volte si tende a sopravvalutare questo fattore, fino a scambiare il Barça con una specie di Valladolid di Mendilibar), però io ho visto una grande Inter capace di difendersi anche col pallone. Poi Mourinho è un fenomeno, c'è poco da fare, la formazione che ha tirato fuori è un capolavoro.
Ecco, ora scagliati pure contro di me! :D

@ markovic
Io l'Inter di ieri la vedo più competitiva dell'Arsenal, concordo. Quella di ieri però, vediamo se confermano.
Il Manchester United mi lascia di sasso per la mentalità vincente che ha. Una cosa mostruosa. Cioè, se uno va a guardare quest'anno ci sarebbe più di una squadra con un organico pari se non migliore (non la stagione scorsa: per me lo United era la squadra più forte del mondo, anche più del Baròa), ma questi sanno vincere come nessuno.

@ Francesco
Guarda che era un'invettiva lanciata dal profondo della mia moralità. Non intendevo farti ridere. Mi ritengo offeso :D

Non so, per me l'unica partenza quasi certa è Aguero. Villa potrebbero anche tenerlo con una qualificazione in Champions. La cessione di Luis Fabiano poi potrebbe anche non essere un dramma, reinvestendo bene il denaro ottenuto. A livello di organico, rompere un po' col passato dell'era Juande Ramos potrebbe non essere così male. Il denaro e le competenze per rifondare la squadra ci sarebbero (oltre a una signora cantera), anche se le ultime campagne acqisti son state pessime.Il Villarreal lo vedo solido e stabile, il problema è che non fa quel salto di qualità semmai.

Comunque il problema non è tanto la mancanza di buoni giocatori, ma che si gioca male.
Poi a livello globale, bisogna cambiare la distribuzione dei diritti tv, per permettere agli Almeria e Getafe di incassare di più e di competere sul mercato con le medio-basse della Premier.

@ Hincha
Vero, lodi eccessive al Barça ieri sera sulla Rai. Però un po' lo capisco, nel senso che qui in Italia non trasmettono tanto il Barça sulle tv generaliste, per cui uno spettatore che lo vede una volta ogni tanto rimane per prima cosa abbagliato dalla qualità tecnica, da queste giocate spettacolari (e a una visione superficiale, il Barça è la squadra che colpisce di più lo spettatore), non va a grattare sotto la superficie come fa chi è più specializzato sull'argomento. I telecronisti ne sanno di più, ma in un certo senso ci marciano.

Comunque non mi toccare Salvatore, eh? :D Uno dei miei idoli... ma dico, l'hai vista questa?

http://www.youtube.com
/watch?v=DN8c5TOLa3I

2:13 PM  
Anonymous Anonimo said...

Beh il valore dei telecronisti Rai è grandioso: ricordo ancora l'introduzione alla finale di Champions dello scorso anno in cui dipinsero la società di Laporta come i "buoni" perchè sulle maglie avevano come sponsor l'Unicef: roba da bar dello sport. Peraltro tendono a schierarsi sempre dalla parte dei vincitori, vedono dove va il vento e si adeguano: basti vedere come Civoli continui a ricordare ogni volta che può che la nostra Nazionale è campione del mondo.
Riguardo al Barcellona di ieri, la sensazione è di una squadra che riesce a svegliarsi solo quando la posta diventa alta. Messi ieri è stato super-super (come direbbe Mourinho), ed è persino riuscito a mettere in dubbio le mie convinzioni su chi sia il migliore al mondo tra lui e Cristiano Ronaldo. L'azione in cui ha sfiorato il gol su pallonetto si vede raramente sui campi europei. Chiudo su Bojan: è entrato ed ha segnato, e mi ha fatto un po' tenerezza. Continuo a pensare che per il suo bene sarebbe meglio farlo giocare di più. Quando si è così giovani si deve pensare un po' egoisticamente: va bene che fai parte di una grande squadra, ma non sarebbe meglio giocare di più su una piazza leggermente minore, invece di dividere la panchina con quel cadavere di Ibra?
Tommaso.

2:22 PM  
Anonymous Anonimo said...

forse la più bella di Bagni rimane l'apertura su Italia-Olanda degli Europei 2008;
in pratica il mitico Salvatore spiegava come e perchè l'Italia avrebbe dominato a centrocampo: l'Olanda era troppo sbilanciata in quel reparto avendo giocatori passivi in fase difensiva come Sneijder e Van der Vaart (ovvio, meglio mettere tutti insieme Gattuso, Ambrosini più altri quattro mediani);
al 90'... 3-0 per loro e Sneijder-VdV show :-)

markovic

4:15 PM  
Anonymous Hincha Madridista said...

Grande Markovic: nella stessa occasione disse quello che ho riportato io, come che l'Italia avrebbe vinto dominando sulle fasce (che poi io abbia visto quella partita con la maglia di vdV in mezzo a 15 italiani e sia uscito vivo è un altro discorso...)
Si sente male ma qui: http://www.youtube.com/watch?v=gBgSHLL142M il video di quel mito che diceva che l'Olanda non aveva giocatori tecnici e doti fisiche...
Invece in risposta al video di Vale, ecco un uomo con le idee un pò confuse http://www.youtube.com/watch?v=RUaX2IDrUu8

11:07 PM  
Blogger valentino tola said...

Sì Hincha, è proprio quello il pezzo di telecronaca! Fantastico! La mia parte preferita è "facciamo Pi-Pirlo!" :D

1:50 PM  
Anonymous Hincha Madridista said...

Io preferisco il classico "Fuori tempo massimo", chissà che voleva dire... La cosa buffa è come sia sfacciatamente di parte quando "commenta" Juve o Inter, ricordo soprattutto il Madrid-Juve del 1996 (1-0 Raul) in cui era arrabbiatissimo con l'arbitro (che a dirla tutta era un filino casalingo, probabilmente il cellulare di Moggi non aveva buona copertura bene la zona di Cha Martin).

10:51 AM  
Blogger valentino tola said...

Credo volesse dire che erano in pieno recupero... o forse è un modo di dire dei gggiovani... "bella zio, sei troppo fuori tempo massimo!".

Oh, comunque io lo stimo davvero Salvatore: vero che si fa tradire dal nazionalismo quando commenta l'Italia o le squadre italiane, però per quanto riguarda il calcio internazionale è un pioniere e un punto di riferimento.
Mi brillano ancora gli occhi a ricordare un'Inter-Panathinaikos l'anno scorso in cui all'ennesimo tentativo fallito, sbottò con un affermazione del genere: "nooo, ma Maicon non deve tentare di aggirare l'avversario in corsa... Spyropoulos è troppo veloce!".
Ora, io credo che Salvatore sia l'unica seconda voce italiana che se ne possa uscire con una considerazione del genere, gli altri non si sarebbero mai azzardati, nemmeno l'avrebbero pensata.

E poi a me è simpatico, che ci vuoi fare... guarda che mattacchione! :D

http://www.youtube.com/watch?
v=k_gKPgliamE

11:58 AM  
Anonymous Hincha Madridista said...

Per carità questione di gusti, ma come seconda voce preferisco Bergomi o Castagner che forse non hanno una uscita come quella su Maicon ma almeno vagamente si è in grado di seguirgli.

9:08 PM  
Blogger Vojvoda said...

Bagni è Bagni punto, ed anche punto esclamativo .!!!
Castagner brancola nel buio e mi va in difficoltà anche se si tratta di Liverpool o Bayern. Vive di luoghi comuni anche lui come molti...
Il mio amico Salvatore invece è in grado di "pazziare" anche con il derby di Limassol tra Apollon ed Aris, sfangarsi un Esteghlal-Persepolis (derby di Teheran e d'Iran per eccellenza)o decantare le doti del vivaio dell'ASEC MIMOSAS di Abidjan senza grossi problemi. Ha caterve di cassette custodite e stipate come cimeli e ha una conoscenza della materia internazionale che nessun telecronista o seconda voce possiede in Italia eccezion fatta per Stefano Borghi di Sportitalia.

2:33 AM  
Blogger chad palomino said...

A me Bagni non piace molto come telecronista, anche perché troppo nazionalista, però è stradocumentato, si informa anche su giocatori e squadre che escano dalle solite 5-6 ed è appassionato. Qquesto basta a farmelo preferire a tutte le altre seconde voci delle telvisioni in chiaro, mentre in assoluto i migliori mi sembrano Bergomi e Marchegiani.

10:11 AM  

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